IMPIANTIZIGOMATICI

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IMPIANTI ZIGOMATICI

IMPIANTI DENTALI ZIGOMATICI – TECNICHE CHIRURGICHE A CONFRONTO

CONFRONTO APPROFONDITO TRA DUE TECNICHE CHIRURGICHE DI IMPLANTOLOGIA ZIGOMATICA

Metteremo a confronto le due tecniche di implantologia zigomatica oggi a disposizione dei pazienti, per capirne le differenze e prendere una decisione sensata a vantaggio sia del nostro portafoglio, per evitare di reintervenire, sia per ragione strettamente salutare.

Partiamo immediatamente nel conoscere queste due tecniche chirurgiche, che oggi metteremo a confronto, per giudicarne i pregi e i difetti, l’una nei confronti dell’altra, solo così al termine della verifica di confronto avremmo finalmente compreso e capito, realmente la progettazione e la realizzazione di una tecnica dentale chirurgica.

 

La tecnica QUAD dei 4 impianti zigomatici è la tecnica predominante, perchè è la più conosciuta in ambito medico e viene eseguita in Italia e all’estetro dal 99%100 dei centri odontoiatrici.

Questa tecnica viene eseguita sul paziente atrofico, quando dopo la propria visita dettagliata, viene diagnostricata una mancanza d’osso alveolare parziale o totale nella zona posteriore del suo mascellare superiore.

Quali potrebbero essere le tecniche chirurgiche ad oggi a disposizione dei medici implantologi, per risolvere definitivamente con una dentatura fissa su impianti dentali, l’assenza parziale o totale di osso in questa zona posteriore del mascellare superiore?

 

  1. Innesto d’osso autologo
  2. Grandi rialzi del seno mascellare
  3. Impianti Zigomatici

 

Come vediamo quando manca l’osso totalmente nella zona posteriore del mascellare superiore, per inserire impianti dentali proprio in queste zone, si deve ricorrere agli innesti d’osso oppure ai grandi rialzi, siccome queste tecniche, sono eseguibili, ma portano cone alcuni difetti ed incognite:

 

  1. 1 Interventi lunghi, circa 2 anni
  2. 2 Interventi dolorosi, post intervento
  3. 3 Interventi senza granzia

 

Per questa ragione i medici, quando si trovano alle prese con pazienti che presentano queste condizioni anatomiche atrofiche, optano immediatamente per la soluzione 3 gli impianti zigomatici.

Quaindi come abbiamo visto approfondito e analizzato, non essendoci ad oggi tecniche chirurgiche, per risolvere definitivamente il possibile inserimento di un qualsiasi impianto dentale in quella zona strategica posteriore per sorreggere una protesi dentale fissa durante la masticazione, si interviene con la tecnica chirurgica dell’implantologia zigomatica detta QUAD con 4 impianti dentali zigomatici, solo nella zona frontale, con due impianti zigomatici per ogni zigomo.

La tecnica del PETERIGOZIGOMATICO è una tecnica specialistica chirurgica assolutamente alternativa e variante al confronto con la tecnica QUAD, la tecnica del PTERIGOZIGOMATICA, presenta nell’esecuzione l’inserimento solo di due impianti zigomatici, nella zona frontale del mascellare, uno per ogni zigomo, questa variante, al contrario della tecnica QUAD prevede l’inserimento di ulteriori impianti dentali, anche nella zona posteriore del mascellare superiore, questo ne aumenta e stabilizza tutta la struttura chirurgica sulla mascella, offrendo alla protesi dentale, che viene avvitata, una buona stabilità primaria, bilanciamento frontale e posteriore ed un ottima estetica, non essendoci con questa variante la necessità dell’uso di una grossa falsa gengiva per la copertura o occultamento del corpo dei 4 impianti zigomatici, che emergendo frontalmente nella gengiva frontale, devono essere coperti.

 

Nei confronti delle ulteriori tecniche chirurgiche usate, nell’eventualità come in questo caso manchi l’osso mascellare nella zona posteriore del mascellare superiore, nella tecnica QUAD abbiamo visto esserci delle alternative, come:

 

  1. 1 Innesti d’osso autologo
  2. 2 Grandi rialzi del seno mascellare

 

Nella tecnica del PTERIGOZIGOMATICO, queste alternative praticamente vengono superate, non essendoci più la necessità di un intervento chirurgico, con incerte garanzie nel cercare di aumentare il volume di osso alveolare in quelle zone posteriori del mascellare superiore, per inserire gli impianti dentali, per supportare una protesi dnetale avvitata durante le fasi di masticazione.

 

Questo non occorre più perchè come abbiamo visto poi approfondiremo con questa variante zigomatica, l’asseza d’osso viene risolta con l’inseriemnto dei due impianti pterigoidei speciali, che uno per ogni lato risolvono la mancanza di pilastri proprio in queste zone per sorreggere una protesi dentale fissa.

 

Come fà la tecnica del PTERIGOZIGOMATICO Con gli impianti Pterigoidei, ad inserirli nella zona posteriore del mascellare se non esiste osso?

 

Come fanno questi impianti pterigoidei a supportare una protesi dentale fissa proprio in quelle zone posteriori dove l’osso è praticamente assente?

 

Nelle zone posteriori del mascellare superiore quando manca l’osso, risulta praticamente impossibile inserire un qualsiasi impianto dentale anche se piccolo, corto o sottile  per supportare ed avvitare una protesi fissa per la masticazione.

 

In effetti questo è praticamente vero e giustissimo, stà proprio in questa verità, l’innovazione della tecnica del PTERIGOZIGOMATICO, che grazie alla tecnica del Galileus Cerclage Sinus®, pensata, realizzata e brevettata dal Prof. Roberto Conte, che prende in prestito l’inseriemnto degli impianti pterigoidei e realizza una variante alternativa zigomatica alla classica QUAD che al contrario prevede solo 4 impianti zigomatici frontali e nessun ulteriore impianto nella zona posteriore per sorreggere una protesi fissa anche in quel punto strategico durante la masticazione.

 

Nella zona posteriore di un qualsiasi mascellare atrofico umano, contiguo all’osso alveolare, ma autonomo esiste un’ulteriore porzione di osso, l’osso Pterigoideo Palatino, questa porzione autonoma di osso risulta estremamente dura e resistente facente parte della famiglia delle OSSA BASALI.

 

Le OSSA BASALI , sono ossa di categoria D1 le più dure nel corpo umano, che praticamente non si consumano col passare del tempo.

 

APPROFONDISCI LE OSSO BASALE

 

Proprio queste ossa creano l’appiglio per l’ancoraggio degli impianti dentali pterigoidei, una volta avvitati nelle ossa basali, creano due pilastri estremamente forti e resistenti, che potranno tranquillamente sorreggere nei prossimi 25/30 anni una protesi dentale fissa, avvitata sugli stessi per tutta la fase della masticazione.

 

Ricordiamo anche che questa zona per la masticazione risulta essere essenziale e centrale, è proprio in questa zona che durante la masticazione, tra mascella e mandibola si esercita la maggior forza masticatorria di compressione. Basti pensare che tra la zona molare e la zona frontale, la forza masticatoria posteriore risulta più forte di circa 4 volte. Per questa ragione  bisognerà in coscienza cautelarsi e trovare la migliore zona possibile, che accoglierà i pilastri che dovranno nel futuro resistere a circa 20 anni di futura masticazione.

 

Ecco perchè una volta inseriti gli impianti dentali pterigoidei, nelle porzioni di osso BASALE possiamo stare tranquilli, che qualsiasi forza verrà esercitata durante la fase di masticazione, l’impianto pterigoideo sosterrà lo sforzo, al massimo se la forza risulterà eccessiva potrà rompresi una porzione di protesi, ma l’impianto pterigoideo resterà saldo fermo al suo posto.

Ora guardiamo nel dettaglio e proseguiamo nel confronto con delle immagini e video di riferimento in questo modo, possiamo scendere nel dettaglio e comprendere sino infondo, la differenza tra le due tecniche di implantologia zigomatica.

Per aumentare l’opportunità di cogliere le differenze in progettazione tecnica chirurgica dell’implantologia zigomatica tra le due diverse opportunità di riabilitazione dentale, abbiamo sovrapposto le immagini tanto quanto vi basterà con lo scorrere del maus, scoprire e verificarne i cambiamenti, percettibili, con questa froma di veduta, con lo scorrere vi accorgerete delle differenze perchè in questo modo risultano accentuale e differenti.

BUONA VISIONE. COGLI LA DIFFERENZA

Visualizzazione delle tecniche zigomatiche a confronto sulla visualizzazione attraverso l’immagine dell’insieme a 360° Gradi

Come puoi vedere nell’immagine che ci sovrasta, abbiamo due immagini a confronto, con le due diverse tecniche di implantologia zigomatica, sia l’immagine con la figura di un teschio che racchiude l’insieme della tecnica con una visualizzazione di 360° gradi, successivamente abbiamo l’immagine che ci mostra la differenza delle due tecniche zigomatiche con una rappresentazione frontale, successivamente la stessa tecnica con impianti zigomatici in visualizzazione di profilo ed infine, l’immagine più importante la visualizzazione del palato.

Già solo con questa prima immagine, possiamo trarre nostre valutazioni, tra le due tecniche chirurgiche di implantologia zigomatica, ora andreamo nel dettaglio a presentarne una ad una, per meglio capirne e approfondirne i dettagli con visualizzazione di confronto con:

TECNICA QUAD 4 IMPIANTI ZIGOMATICI FRONTALI 2 PER ZIGOMO

  1. Alla nostra sinistra, analizzeremo la classica tecnica di implantologia zigomatica chiamata QUAD che prende il nome dal numero stesso degli impianti zigomatici, che vengono inseriti tutti e 4 nella zona frontale del mascellare atrofico, due per ogni zigomo.

TECNICA PTERIGOZIGOMATICA 2 ZIGOMATICI 2 PTERIGOIDEI

  1. 2.Alla nostra destra, abbiamo l’alternativa la nostra tecnica chirurgica variata zigomatica, dal nome di PterigoZigomatica. Questa nostra variante predispone soli due impianti zigomatici frontali, uno per ogni zigomo e nella zona posteriore del mascellare due impianti pterigoidei uno per lato.

1 ) Visualizzazione delle tecniche zigomatiche a confronto sulla visualizzazione attraverso l’immagine del frontale

SINISTRA QUAD Nel primo confronto tra le tecniche chirurgiche zigomatiche con immagini frontali, possiamo scorgere poco, si evidenziano solo le rispettive zone di inserimento degli impianti dentali, nella figuara alla nostra sinistra vediamo i 4 impianti zigomatici, che partono due per ogni zigomo, dalla zona apicale degli impianti, ancorati negli zigomi e le zona terminali, che emergono nella zona crestale del mascellare superiore.

DESTRA PTERIGOZIGOMATICO Nell’immagine alla nostra destra vediamo gli impianti zigomatici due frontali uno per ogni zigomo, che partono dalla zona apicale dell’impianto zigomatico ancorato nello zigomo ed emergono nella zona finale dello stesso nella parte crestale del mascellare, Nella zona posteriore del mascellare superiore scorgiamo gli impianti dentali pterigoidei, che si intravedono in posizione trasversale, che partendo in zona apicale dell’impianto nella porzione di osso palatino pterigoideo, giunge al proprio termine, nella zona crestale posteriore del mascellare superiore.

2 ) Visualizzazione delle tecniche zigomatiche a confronto sulla visualizzazione attraverso l’immagine del profilo

SINISTRA QUAD 4 IMPIANTI ZIGOMATICI SOLO FRONTALI DUE PER OGNI ZIGOMO Nell’immagine che possiamo vedere di profilo, scorgiamo i due impianti zigomatici, che in coppia partono dalla zona apicale degli impianti ancorati nello zigomo di sinistra, correre verso la zona frontale del mascellare superiore e terminare in zona frontale crestale. Con questa tipologi di inserimento, viene immediatamente copreso, che con questa soluzione, si offre una distribusione dei pilastri che andranno successivamente a sorreggere una protesi dentale fissa, maggiormente in zona frontale, risulta mancante da questa immagine, il supporto posteriore per una protesi dentale fissa nella zona retrostante del mascellare superiore.

DESTRA PTERIGOZIGOMATICO DUE IMPIANTI ZIGOMATICI FRONTALI UNO PER OGNI ZIGOMO DUE IMPIANTI PTERIGOIDEI POSTERIORI UNO PER LATO. Nell’immagine destra della tecnica del PTERIGOZIGOMATICO che offre una veduta di profilo, possiamo vedere un solo impianto zigomatico, che parte dalla zona apicale dell’impianto ancorato nello zigomo di sinistra, correre, sino a giungere al proprio termine nella zona frontale del mascellare superiore frontalmente. Nella zona posteriore del mascellare vediamo l’impianto dentale pterigoideo, che in zona apicale dell’impianto è ancorato tra le lamine dello sfenoide, in zona terminale, giunge sino in cresta del mascellare zona posteriore. Con questa tipologia di inserimento è immediatamente percepibile la differente progettualità delle zona di inserimento degli impianti, che con questa soluzione appaiono meglio distribuiti sul mascellare dividendo lo stesso in porzione frontale e porzione posteriore.

3 ) Visualizzazione delle tecniche zigomatiche a confronto sulla visualizzazione attraverso l’immagine del palato

SINISTRA QUAD 4 IMPIANTI ZIGOMATICI SOLO FRONTALI DUE PER OGNI ZIGOMO Nell’immagine che possiamo vedere del palato, risulta immediatamente percepibile la base di supporto, che questa tecnica prevede per una protesi dentale fissa sul mascellare, quello che possiamo vedere e capire, che con questa tecnica la base di supporto dei 4 impianti zigomatici, crea le premesse per supportare una protesi dentale fissa, maggiormente nella zona frontale del mascellare, emerce al contempo l’assenza di supporti ottimali, per la zona posteriore del mascellare che con questa tecnica apparentemente non risultano progettati.

DESTRA PTERIGOZIGOMATICO DUE IMPIANTI ZIGOMATICI FRONTALI UNO PER OGNI ZIGOMO DUE IMPIANTI PTERIGOIDEI POSTERIORI UNO PER LATO. Nell’immagine che ora possiamo vedere del palato, risulta molto chiara la progettazione di supporto per una protesi dentale fissa, in effetti con questa immagine possiamo vedere, come nella zona frontale del mascellare con visualizzazione del palato, come emergano i supporti degli impianti zigomatici, nella zona posteriore come emegano i supporti degli impianti pterigoideo. Risulta comprensibile come per questa tecnica siano stati progettati, sia supporti nella zona frontale del mascellare con i due impianti zigomatici uno per ogni zigomo e nella zona posteriore con i due impianti pterigoidei uno per ogni lato, con questa soluzione, abbiamo il supporto equamente distribuito, perfettamente bilanciato, sia frontalmente che posteriormente.

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